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Cura del pelo del gatto Norvegese delle Foreste

Un bellissimo gatto norvegese seduto

Il gatto norvegese delle foreste, o Norsk Skogkatt nella lingua d’origine, è una razza che affonda le proprie radici in tempi ben più remoti rispetto a quello che si possa immaginare, infatti vanta una storia risalente a diversi secoli fa.

In particolare è noto che le prime testimonianze scritte della sua esistenza vengono datate alla metà del XVI secolo, quando un monaco naturalista di nome Peter Clausson Friis ne delineò una prima classificazione tra le linci norvegesi.

Gatto norvegese delle foreste: carattere e curiosità

Trattasi di un gatto avvolto da un alone di leggenda: nella mitologia, infatti, viene narrato che una delle più ardue prove di forza a cui dovette sottoporsi il dio del tuono Thor consistette proprio nel sollevare un gatto dalle dimensioni del tutto incredibili, rappresentato appunto dal gatto norvegese delle foreste.

Questa razza di gatto è un vero e proprio emblema culturale e storico della Scandinavia: si narra fosse amico fedele dei Vichinghi, intelligente, automono seppur affettuoso, particolarmente noto per le sue doti e abilità nella caccia, molto dinamico e amante dell’acqua (contrariamente alla maggior parte dei gatti).

Il gatto norvegese, inoltre, possiede un temperamento calmo, una spiccata attitudine al relazionarsi con i bambini o con altri gatti (e cani!) La sua folta pelliccia, unita alla qualità del pelo, lo rende un gatto particolarmente a sua agio in ambienti con basse temperature, specialmente per la sua peculiare muscolatura e sinuosità delle zampe, che gli consentono di districarsi agevolmente sulla neve fresca.

Nonostante sia un animale che gode di ottima salute, il gatto norvegese delle foreste risulta particolarmente intollerante al riso, dal momento che la somministrazione di questo cereale causa forti reazioni allergiche che culminano, molto spesso, in episodi di rash cutanei e disturbi enterici (come diarrea e vomito). Raccomandiamo la lettura di questo articolo per informarti sulla dieta Grain-Free.

Allevamenti di gatti norvegesi delle foreste

Per quanto concerne la sua reperibilità, occorre dire che non è assolutamente difficile scovare allevamenti di gatti norvegesi delle foreste sul territorio nazionale, specialmente nelle regioni settentrionali in cui, per logici motivi correlati alle più basse temperature, questa razza trova sicuramente maggiore agio. È possibile, infatti, trovare uno dei più grandi allevamenti amatoriali di gatti norvegesi delle foreste a Novara, in Piemonte: l’allevamento Icelake è la culla per eccellenza italiana in cui ogni anno vengono alla luce fantastiche cucciolate di norvegesi.

Altro allevamento da annoverare è il Disir Noirdir, in provincia di Parma, un allevamento che rende possibile il mantenimento dell’eugenetica di questi splenditi felini, incentrando il proprio operato all’insegna dell’etica. Parlando, infine, di costi, un gatto norvegese delle foreste può essere venduto tra gli 800 e i 1000 euro, sebbene il prezzo possa subire incrementi non indifferenti dipendentemente al pedigree dei genitori. Ne parliamo in maniera più approfondita in questo articolo.

Caratteristiche fisiche e pelo del gatto norvegese delle foreste: peso, aspetto e dimensioni

Il gatto norvegese delle Foreste è un felino di taglia grande, il cui peso può arrivare a toccare i 12 kg nel maschio e gli 8 kg nelle femmine. Questa splendida razza di gatto è caratterizzata da una testa pseudo-triangolare, dotata di una quasi perfetta simmetria, grandi orecchie appuntite dalle cui estremità sfioccano dei vivaci ciuffi di pelo, dettaglio fisico che le avvicina moltissimo alle linci.

Essendo un gatto che ama il freddo, il suo naso è dotato di un’anatomia tale da permettere un rapido riscaldamento dell’aria prima che questa giunga ai polmoni. Gli occhi sono grandi e ovaloidi, le iridi possono possedere diverse sfumature di pigmentazione (dal giallo al verde), il che rende lo sguardo del felino sempre molto vivace ma al contempo amichevole. Il pelo è lungo e ricopre più o meno omogeneamente l’intera superficie corporea, raggiungendo anche zone più periferiche come l’area compresa tra le dita palmate dell’animale.

Primo piano di un gatto norvegese dagli occhi verdi

Cura del pelo e alimentazione: due caratteristiche connesse del gatto norvegese

Il pelo del gatto norvegese delle foreste può raggiungere (all’avvento dell’inverno) una lunghezza pari anche a 10 cm nella regione della gorgiera e nella parte posteriore del manto. Nonostante questa sua peculiare caratteristica, è certamente possibile affermare che il pelo non si annoda con facilità, per cui la spazzolata può avvenire settimanalmente, benché in questo caso si debba essere molto meticolosi. Va bene lo stesso anche una spazzolata giornaliera, meno lunga e accurata, e anzi sarà un momento in cui potrai rafforzare il legame col tuo gatto.

Occorre, tuttavia, dire che il gatto norvegese delle foreste subisce, durante il periodo estivo, una muta davvero intensa, pertanto occorre in questo particolare periodo intensificare la frequenza delle spazzolate e somministrare degli integratori capaci di eliminare i boli di peloformati all’interno dello stomaco (tricobezoari). Consulta pure questo articolo per imparare a gestire meglio i boli di pelo del tuo gatto.

Per la spazzolata, è consigliabile utilizzare un pettine in acciaio inossidabile. Naturalmente, questo andrà usato con delicatezza, facendo attenzione a eventuali punti annodati o zone di pelo mancanti. L’uso di questo pettine permetterà di raggiungere gli strati inferiori della pelliccia e di sollevare le impurità. Quest’ultime, portate in superficie, verranno rapidamente eliminate.

Durante le sessioni di toelettatura, è buona norma cercare di districare i peli arruffati con le dita. In alternativa, per grovigli particolarmente ostinati, si può ricorrere a un panno umido. L’usi delle forbici per tagliare il nodo è invece altamente sconsigliato. Questo non solo perché rovinerebbe il pelo, ma anche e soprattutto perché c’è il rischio di ferire accidentalmente il gatto qualora si spaventi durante il procedimento.

Per quanto riguarda la cura del pelo in relazione all’alimentazione, è stato già accenato che nonostante l’ottima salute di cui il gatto gode, sono assai frequenti manifestazioni cutanee assimilabili a dermatiti, sintomatiche della loro caratteristica intolleranza al riso. La comparsa di questi estesi rash cutanei, infatti, è strettamente correlata alla caduta del pelo del felino, pertanto occorre in queste circostanze avere maggiore cura del proprio amico a quattro zampe. In particolare, è consigliabile prediligere un regime alimentare che abbondi in proteine ed elimini definitivamente diete a base di grano.

Cura del pelo e come lavarlo: particolare attenzione all’igiene del gatto

Il mantello del gatto norvegese delle foreste è composto da un pelo primario liscio dotato di idrorepellenza e da un sottopelo folto e capace di isolare dal freddo (ma anche dal caldo!).

L’idrorepellenza del manto primario è una caratteristica che gioca certamente a nostro favore, dal momento che è capace di asciugarsi completamente in meno di 15 minuti. Ad ogni modo, per quanto concerne il bagnetto, occorre dire che è certamente possibile effettuarlo in maniera occasionale (senza esagerare!), stando però particolarmente accorti a prediligere un apposito shampoo per lavare i gatti: è, infatti, assolutamente vietato e sconsigliato l’utilizzo di shampoo per uso umano.

Il prodotto, inoltre, deve essere preventivamente diluito in acqua e delicatamente passato su tutta la superficie corporea del nostro amato gatto norvegese. È, inoltre, da precisare che la frequenza di lavaggio del gatto norvegese può essere differente tra genere maschile e femminile. In generale, infatti, se il gatto è una femmina, i problemi riscontrabili sono pressochè nulli: una passata sporadica (anche una sola volta al mese) di shampoo in polvere, con successiva spazzolata con il pettine antipulci, è decisamente sufficiente per garantire un’accurata pulizia del pelo del nostro gatto.

Qualora, però, il norvegese fosse maschio, allora potrebbero esservi problemi di sovraproduzione di sebo, diretta conseguenza di un’attività particolarmente intensa delle ghiandole sebacee dell’animale (affollate specialmente sulla coda). Per impedire la formazione della famosa “coda dello stallone“, occorrerà in tal caso intensificare la pulizia del pelo in questa regione, arrivando anche a farlo tutti i giorni, al fine di impedire la degenerazione della cute asfittica, con conseguente perdita del pelo e alopecia.

Pelo del gatto norvegese delle foreste: accorciarlo oppure no?

Partendo dalla premessa secondo cui il mantello di peli di un gatto è un vero e proprio organo di dissipazione e/o isolamento termico dell’animale, occorre specificare che tendenzialmente l’accorciatura del pelo del gatto norvegese (così come quella di tutti i gatti in generale) è consigliata solo in pochi casi.

Esistono, infatti, delle razze di gatto la cui pelliccia può raggiungere lunghezze particolarmente estese, il che potrebbe essere effettivamente uno svantaggio soprattutto nelle stagioni calde. E una delle razze per cui l’accorciatura è indicata è proprio quella del nostro amato gatto norvegese delle foreste.

La tosatura, inoltre, può aiutare ad alleggerire il norvegese privandolo di eventuali fastidiosi nodi che, sebbene rari nel suo caso, potrebbero venirsi a formare in determinate situazioni combinate (caldo unito ad una particolarmente accentuata attività ghiandolare).

Inoltre, è bene ricordarsi di non esporre eccessivamente il proprio gatto al calore durante i mesi estivi, poichè trattasi di un felino da basse temperature. È, inoltre, fondamentale cercare di favorire una corretta idratazione del proprio amico a quattro zampe, il che è possibile grazie all’utilizzo di fontane per gatti o acqua corrente.

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